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L’olio di palma fa male davvero? facciamo chiarezza

Partiamo dalla domanda principale che tutti ci facciamo, l’olio di palma contiene sostanze cancerogene e dannose per il nostro organismo?

L'olio di Palma fa male davvero?

Si,  però con una normale alimentazione è davvero molto difficile raggiungerne le quantità che aumentano il rischio di sviluppare un tumore. L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha pubblicato nel 2016 i risultati di uno studio che si è occupato di tossicologia alimentare al riguardo dei rischi per la salute umana legati alla presenza di 3- e 2-monocloropropanediolo (MCPD) e dei relativi acidi grassi nella filiera alimentare.

Dove si trova l’olio di palma

Viene estratto dai frutti dell’albero della palma ed a temperatura ambiente è solido come ad esempio il burro. L’albero si può trovare in diverse zone equatoriali e ad oggi i principali paesi produttori sono l’Indonesia e la Malesia. Generalmente nell’industria alimentare viene maggiormente usato l’olio di palmisto che viene invece estratto direttamente dai semi della pianta.

Che cosa contiene

Contiene una elevata quantità di un acido grasso saturo, l’aurico. L’olio di palma estratto dai frutti dell’albero contiene il 50% di grassi saturi  mentre l’olio di palmisto può arrivare a contenerne fino all’80%.

Che cosa è pericoloso per la salute

Innanzitutto l’elevata quantità di grassi saturi che incidono sulla salute delle nostre arterie e del cuore aumentando quindi i rischi cardiovascolari.

Un’altro fattore di pericolosità è generato dai processi di lavorazione dell’olio di palma che a temperature superiori di 200 °C producono lo sviluppo di sostanze (2-MCPD, 3-MCPD) che ad alta concentrazione sono tossiche per il nostro organismo.

Tuttavia come anticipato, è davvero difficile che nella normale alimentazione vengano raggiunte delle quantità tali da provocare rischi per la nostra salute, inoltre l’industria ha cambiato i propri processi produttivi riducendo drasticamente il contenuto di queste sostanze. Nel 2018 l’EFSA ha ha aggiornato la valutazione del 3-MCPD aumentando la soglia di tollerabilità da 0,8 microgrammi per chilo al giorno a 2 microgrammi. E’ comunque vero che anche altri oli vegetali sviluppano, seppur in quantità minori, le stesse sostanze nocive che anche se non sono legate a processi di sviluppo tumorale sono negative per il nostro stato di salute.

Le conclusioni

E’ consigliabile non abusare di cibi contenenti olio di palma, ma non ci sono dati scientifici che ci indicano di eliminarli completamente dalla nostra dieta. Molti prodotti sulla confezione hanno la scritta “senza olio di palma”, contengono però olio di cocco o burro di cacao che sono comunque dannosi per altri aspetti della nostra salute. Il buon senso a livello individuale è sicuramente la strategia migliore e quindi cerchiamo di variare spesso le proprie fonti alimentari non abusando di prodotti con olio di palma senza però bandirli completamente dalla nostra alimentazione. 

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